bullet3 Ottimo   Duerer

Dürer, Albrecht

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INTRODUZIONE

Dürer, Albrecht (Norimberga 1471-1528), principale artista tedesco del periodo della Riforma, famosissimo per il repertorio di dipinti, disegni, stampe e scritti teorici sull'arte, una produzione che nel Cinquecento ebbe grande influenza soprattutto sugli artisti tedeschi e dei Paesi Bassi.

Figlio dell'orafo Albrecht il Vecchio, suo primo maestro d'arte, Dürer ricavò dalle esperienze artistiche giovanili la conoscenza dell'arte tedesca del Quattrocento, profondamente influenzata dalla pittura tardogotica fiamminga. Ma nel corso del XVI secolo, gli stretti legami con l'Italia, sviluppatisi attraverso gli scambi commerciali e la diffusione delle idee degli umanisti nell'Europa settentrionale, favorirono l'incontro tra nuove concezioni artistiche e la tradizione conservatrice dell'arte tedesca.

Dürer si propose di fornire ai contemporanei dell'Europa settentrionale un modello con il quale conciliare il loro interesse per i dettagli naturalistici con gli aspetti più teorici dell'arte italiana, rivolta all'antichità classica e caratterizzata da soggetti mitologici e figure idealizzate. Dal 1507 fino alla morte, Dürer raccolse annotazioni e realizzò disegni per il suo trattato più famoso, i Quattro libri sull'umana proporzione (pubblicati postumi nel 1528). Gli artisti contemporanei, più interessati agli aspetti figurativi che a quelli letterari, furono però maggiormente influenzati dalle incisioni e dalle xilografie che dagli scritti di Dürer.

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APPRENDISTATO E PRIMO VIAGGIO

Dopo gli insegnamenti impartitigli dal padre, nel 1486 Dürer cominciò l'apprendistato presso il pittore e tipografo Michael Wolgemut. Nel 1490, al termine dell'apprendistato, intraprese il suo primo viaggio. Dürer lavorò quindi a Basilea, importante centro editoriale. Nella città elvetica e poi a Strasburgo, realizzò illustrazioni per numerose opere letterarie, tra cui La nave dei folli (1494) di Sebastian Brant. La sua produzione giovanile dimostra grande padronanza della linea e un'estrema attenzione al dettaglio, come si può notare soprattutto in una serie di Autoritratti realizzati tra il 1484 e il 1493 (il primo, eseguito a punta d'argento, si trova all'Albertina, Vienna).

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I VIAGGI IN ITALIA E LE OPERE DELLA MATURITÀ

Nel 1494, dopo aver sposato Agnes Frey a Norimberga, Dürer partì per l'Italia. Qui scoprì un mondo nuovo: il Rinascimento gli apparve subito come un movimento totale, in grado di rinnovare sia l'arte sia il pensiero contemporanei. Cercò dunque di coglierne tutti gli aspetti. Nei successivi dieci anni, a Norimberga (1495-1505), eseguì una cospicua quantità di opere che consolidarono la sua fama. Tra queste, il famoso acquerello Zolla erbosa (1503, Albertina) e le xilografie dell'Apocalisse (1498), uno dei temi più amati da Dürer, che rappresentano l'aspetto più tetro e visionario della sua opera. Queste opere mostrano una crescente maestria nella tecnica dell'incisione, la conoscenza delle proporzioni umane basata sugli scritti di Vitruvio e l'estrema abilità a inserire i più piccoli dettagli naturali in rappresentazioni verosimili della realtà. L'Autoritratto (1500, Alte Pinakothek, Monaco), nel quale raffigurò se stesso con le sembianze di Cristo, riassume la sua concezione dell'elevazione dello status dell'artista rispetto a quello del mero artigiano.

Tra il 1505 e il 1507 Dürer tornò in Italia. A Venezia conobbe Giovanni Bellini e ottenne l'importante commissione di dipingere la Festa del Rosario (1506, Galleria Nazionale, Praga), per il Fondaco dei Tedeschi. Dopo il ritorno a Norimberga nel 1507, cominciò un altro periodo di grande produttività, durante il quale compose, tra le altre opere, una pala d'altare (1508-1509, distrutta da un incendio nel 1729) per la chiesa dei domenicani di Francoforte; un'Adorazione della Trinità (1508-1511, Kunsthistorisches Museum, Vienna); ritratti e molte incisioni, che comprendono due versioni della Passione (1511), xilografie per l'Arco di Trionfo per l'imperatore Massimiliano I e una serie di bulini, tra cui Il cavaliere, la morte e il diavolo (1513), San Gerolamo nel suo studio (1514), Melancholia I (1514) e il Rinoceronte (1515).

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VIAGGIO NEI PAESI BASSI E ULTIME OPERE

Nel 1520, andando ad Aquisgrana per farsi confermare da Carlo V una rendita annua concessagli dal predecessore Massimiliano I, Dürer visitò le Fiandre dove incontrò altri artisti. Nel 1521 tornò a Norimberga, dove rimase fino alla morte. Come ultimo monumentale lavoro eseguì le due grandi tavole dei Quattro apostoli (1526, Alte Pinakothek, Monaco), originariamente donate alla città di Norimberga.

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  • 1471-1528
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